...ovvero : l'Idolo della porta accanto!!
Orrddduuunque, cosa rende speciale un concerto?
La scenografia? Le luci? La strumentazione sofisticata? La tecnica dei musicisti? Il nome famoso della band e il relativo successo in classifica?
Chi pensasse tutto ciò, ieri sera non si sarebbe divertito per niente anzi, avrebbe forse un po' snobbato e classificato come "banale" una serata ed una esibizione davvero emozionanti!!
Steve Wynn, classe millenovecentosessanta, leader/frontman/songwriter di una band(i Dream Syndicate) che nei venefici anni '80 ha portato una ventata di sano rock chitarristico alternativo nel panorama tronfio e gonfio di sintetizzatori e tastieroni "à la Jump dei Van Halen",stasera non è nemmeno "a un metro da noi", no... è proprio qui con noi!
Chi sia e cosa abbia fatto l'abbiamo già detto qualche anno fa, quando era venuto al Giardino di Lugagnano (un vero e proprio "covo" di appassionati gestito in maniera simpatica!) "armato" della sua splendida Guild a proporci un set acustico voce/chitarra davvero ammaliante .
Già allora ci era apparso un personaggio anomalo per la grande gentilezza dimostrata a tutti, nel firmare autografi, fare foto ed intrattenersi a chiacchiere in maniera spontanea.
Ieri sera si è confermato tutto quanto e molto di più!!
Imbracciata la Gibson elettrica, Wynn ha suonato e cantato un'ora e trequarti per noi e in mezzo a noi!
La partecipazione e la simpatìa sono state il filo conduttore durante il concerto e anche dopo.
Steve ha riproposto in chiave elettrica e da solo i pezzi che hanno reso grandi lui e i Dream Syndicate per buona parte della serata , intervallati da altri estratti dagli album solo, con due omaggi : "Coney Island Baby" di Lou Reed e "Stage Fright" di Robbie Robertson....giusto per farci capire da dove viene la sua linfa!
E' rockaccione bello smanetttato : voce nuda e cruda, chitarra elettrica scarna sostenuta da un booster e qualche compressore, ballate dolcissime (su tutte l'incantevole" Merrittville" e la più vivace "Carolyn") alternate a brani più tirati, dal classico "The days of Wine and Roses" a "Burn", passando per "Boston" e "Forest for the Trees. Pochi mezzi, tanta esperienza, soprattutto tanto cuore!
La lezione younghiana la senti nella progressione degli accordi di tante sue canzoni, la Gibson cammina quasi con le proprie gambe, il suo suonare è asciutto, le corde lasciate andare e percosse il giusto... tutto il contrario di noi strimpellanti da parrocchia! Nelle sue corde c'è Lou Reed quando suona "When You Smile", ma senza forzature anzi. Le canzoni hanno una personalità ben definita, una sorta di "marchio di fabbrica" come pure la voce, un po' nasale ma non troppo dylaniana. L'ampli è piccolino, ma non servono mastodonti.
La gente applaude contenta e, quando il Nostro se ne va per un presunto break che spezza sempre il feeling, lo rivuole subito sul palco!
Lui torna e riprende, abbandonando il microfono per accontentare lì davanti tutte le richieste che gli vengono fatte!!
Un grande: dispensa sorrisi e ringraziamenti, lascia cantare chi le sa e battere le mani tutti quanti...
... parte in questi momenti "quel qualcosa in più" che differenzia l'Artista Totale dall'artista cafone, il Musicista umano coi piedi per terra dal musicista costruito, l'Artigiano di canzoni (ne ha scritte oltre trecento!)che con sei corde in mano tiene banco e ipnotizza la gente dall' "interprete di se stesso", ennesima inutile maschera della quale siamo stufi e non sentiamo il bisogno!!
Steve Wynn è il Professionista che, dopo aver dato prova della sua innegabile bravura, ti stringe la mano, ti firma gli autografi, ti disegna la sua personalissima copertina del CD (con dedica speciale!!), si fa la foto con te... e tutto questo solo per il piacere di farlo, senza obblighi nè costrizioni!
E' quello che si ferma a parlare, ti ringrazia se gli dici "Well, Steve, tonight very powerful!", e lo fa ripetutamente come con la Raffa quando gli ha lasciato il cd dei Zonasismica!
Insomma, proprio l'idolo a portata di mano!
Galante, pure: quando la Zia Raffa gli dice: "You are my Birthday Gift", le fa gli auguri con un baciamano....
... della serie: la cavalleria non è mai morta!
Articolo di Andrea Pasqualini
Foto di Nicola Lonardi (prime 12) e Andrea Pasqualini (ultime 3)
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